Il nostro viaggio negli Emirati Arabi è stato del tutto inaspettato, complice un volo last minute ad un prezzo conveniente ci ha fatto scegliere di scappare dal freddo del nostro inverno per passare qualche giorno al caldo a Dubai.
La partenza per Dubai
Per il volo erano disponibili 2 possibilità intorno ai 200 euro, un volo con Turkish Airline scalo a Istanbul e arrivo a Dubai alle 2 di notte, l’altro della Swiss Airline con scalo a Zurigo con arrivo alle 21.00, per comodità di orario abbiamo scelto il volo Swiss ma forse sarebbe stata meglio la Turkish perché i sedili laterali a due posti di questa compagnia sono stretti anche per me che non sono alta 2 metri!
Dopo varie peripezie per atterrare a causa della nebbia a Zurigo riusciamo a prendere al volo per Dubai al volo!
Il ritardo accumulato ci ha portato via un bel po’ di tempo e noi abbiamo corso come maratoneti per arrivare all’altro capo dell’Aeroporto, alla fine la mia lingua toccava talmente per terra dalla corsa fatta che ho lavato il pavimento del terminal A, per non parlare di Alessandro, a tratti lo dovevo trascinare tipo trolley!
#NonHoIlFisico #NonHoPiùEtà
L’arrivo al Dubai Airport
Finalmente a bordo mi sono sentita abbastanza inscatolata tipo sardina, i sedili centrali però avevano più spazio a differenza della fila da due. I misteri delle compagnie aeree!
Quasi 6 ore di volo e finalmente arriviamo a Dubai che è già notte, qui scatta il primo dramma:
io passo i controlli dell’immigrazione tranquillamente e ottengo il visto, mentre Alessandro rimane bloccato dietro di me, per lui il sistema rifiuta il visto, l’impiegato non sa cosa fare e lo lascia aspettare al banco, ho visto Ale passare dal rosa del suo viso, al verde, al bianco lenzuolo pallido con varie sfumature di disperazione.
Io dall’altro lato della barricata stavo decidendo se abbandonarlo lì o aspettare.
Dopo qualche minuto ci mandano all’ufficio immigrazione, il problema è stato che Ale ha un passaporto nuovo di zecca e 8 anni fa è venuto a Dubai con un altro passaporto, il computer rilevando numeri di passaporto differenti andava in negazione non concedendo il visto, per fortuna in poco tempo otteniamo il timbro che permette l’entrata nel paese e siamo liberi di andare.
Cambiamo qualche euro in Dirham la moneta locale in uno dei chioschi e ci fiondiamo all’ufficio National per ritirare la nostra auto a noleggio.
Ci consegnano una Ford Focus nuova nuova di un color ‘dissenteria chiaro’ che va molto di moda qui negli Emirati.
Finalmente alle 23 siamo in Hotel, il Time Oaks a Barsha Heights, bella stanza spaziosa e pulita e check in veloce.
I morsi della fame però si sentono, non so se è una mia impressione o negli ultimi anni in aereo la quantità di cibo che ti danno è diminuita.
Su Google Maps mia preziosa alleata app durante i viaggi trovo una specie di Fast food emiratino Zaatar w zeit , con felafel, hummus e molto altro aperto h24 poco distante, da bravi ‘rincoglioniti’ facciamo il giro del palazzo quando era sufficiente attraversare la strada!Il posto era di fronte!
Usciti con la cena da asporto inizia a piovere, negli Emirati Arabi piove 4 volte l’anno e quando doveva fare una tempesta di vento e acqua?! quando arriviamo noi!
Ci mettiamo a dormire con la speranza che “domani sia un altro giorno”.
Ma cosa vedere a Dubai?
L’indomani è sì un altro giorno ma sempre di ***** metto gli asterischi per non essere scurrile ! Il cielo è grigio e il vento fischia a 600 km orari!
La prima parte della mattina la passiamo al Souk Madinat, la ricostruzione di un mercato arabo in cui si trovano negozi, ristoranti e una laguna con fiumi artificiali e vista Burj Al Arab anche detto la vela, l’hotel più lussuoso e famoso al mondo. Se non avete quei 2000 euro da investire a notte, non vi potete nemmeno avvicinare molto al posto, ma dal Souk si gode di una bella vista.
Il tempo peggiora ma noi da intrepidi viaggiatori ci proviamo lo stesso ad andare sulla Palma, il comprensorio di isole artificiali fatte a forma di palma dove sorge il rinomato Hotel Atlantis, proviamo a scendere dall’auto per fare qualche foto ma il mare è incavolatissimo e il vento ci porta via quindi uno stop rapido e ce ne andiamo.
Oggi a Dubai è venerdì e si fa il Brunch, in pratica il loro giorno sacro e di riposo è questo e nei vari hotel le persone locali usano fare Pranzo a Buffet, ho prenotato tramite GROUPON emiratino un brunch per 2 al Roda Al Mooroj hotel, ottima scelta, per 30 euro abbiamo un mega buffet e soft drinks.
Ci rilassiamo al caldo e al chiuso per un’oretta mentre fuori si sta scatenando l’inferno,
i nostro piano post pranzo era di andare a visitare i Miracle Garden, i giardini fioriti ricavati dal deserto, purtroppo il tempaccio non lo permette e ripieghiamo su uno dei centri commerciali più grandi al mondo, il Dubai Mall.
Inutile dirvi quanto è grande, al suo interno oltre che più di mille e duecento negozi trovate un acquario, una fontana a cascata con delle statue di nuotatori, un simulatore di volo, una pista di pattinaggio e il piazzale con le fontane danzanti e il Burj Khalifa, l’edificio più grande del mondo.
Qui a Dubai mi sentirete spesso dire più grande del mondo e artificiale, perchè in 50 anni dalla scoperta del petrolio gli Emiratini hanno costruito un mondo vero e proprio, tutto nuovo tutto artificiale e tutto superlativo. Un luogo sicuramente diverso da vedere ma che ha da offrire un po’ per tutti i gusti.
Le fontane del Dubai Mall
Tornando al Dubai Mall ci passiamo un bel po’ a girare, è venerdì ed è come la nostra domenica nei centri commerciali se non peggio, sembra che tutta Dubai sia qui , orde di persone che fanno shopping che mangiano e che vengono a vedere le fontane danzanti.
Le fontane sono emozionanti, come cala il sole ogni 30 minuti va in scena uno spettacolo incredibile con sottofondo musicale made in Italy con Bocelli.
Anche il Burj Khalifa non è da meno e si illumina a intervalli regolari grazie ai led che creano combinazioni di colori e sfumature bellissime.
Bastakya
Il Sabato mattina lo dedichiamo al quartiere di Al Fahidi conosciuto anche come Bastakya, questo era un posto che desideravo molto vedere perchè è uno dei più antichi e affascinanti Dubai, si è salvato dalla demolizione solo grazie ad un architetto inglese che si è battuto per la sua conservazione. Il quartiere risale alla fine del 600 e le sue case erano abitate dai ricchi mercanti, le mura grezze nascondono dei cortili ombreggiati ed i suoi vicoli stretti sono un’oasi di pace dalla frenesia del resto della città , il simbolo incontrastato però sono le famose torri del vento, delle alte torri che servivano da’ aria condizionata per rinfrescare la casa nelle caldissime estati emiratine.
Poco distante all’interno del Forte Al Fahidi visitiamo il Museo di Dubai, l’entrata ha il costo di 3 AED circa 70 centesimi di euro ed è un importante colpo d’occhio su come questa città sia cambiata negli anni, dalle tende in cui vivevano nel deserto ai grattacieli odierni, vi consiglio vivamente di farci un salto.
Il video delle prime giornate a Dubai
Il desert safari of Dubai – Safari nel deserto
Il deserto di Dubai però ci aspetta così torniamo in Hotel per cambiarci e prepararci all’avventura. I ragazzi della Happy Adveture ci vengono a prendere con un 4X4 ed inizia il pomeriggio più pazzo del mondo!
Dopo circa un’ora di strada arriviamo nella zona delle Dune sabbiose, qui il nostro Driver sgonfia le ruote e si lancia all’impazzata nel ‘dune bashing’ ovvero una corsa con il fuoristrada tra le dune, io che non sono una persona particolarmente coraggiosa ed avventurosa ho avuto momenti in cui mi sono detta: “Ma chi me lo ha fatto fare??!”
Alessandro invece si è divertito un mondo a discapito mio, io preferisco stare con i piedi piantati in terra senza dover per forza buttarmi giù da una Duna !
Finita l’avventura sulla sabbia e baciato più volte il terreno su cui eravamo tornati ci portano al desert camp, una specie di fortino costruito nel deserto in cui si possono fare vari tipi di attività, il quad, il giro sul cavallo e il tanto amato dai turisti giro sul cammello, apro una piccola parentesi su questo tipo di attività, se mi leggete già sapete che non amo lo sfruttamento di alcun tipo né animale né umano per turismo, cerco sempre di supportare quei luoghi che privilegiano un turismo eco-sostenibile, a volte basta un po’ di buon senso per evitare sfruttamenti inutili, in questo caso ho visto signore di oltre 100 kg voler salire per forza su uno di questi poveri cammelli che riusciva a stento ad alzarsi, queste sono cose che non sopporto!
Le attrazioni di Dubai
Per fortuna la serata procede in maniera piacevole, ci godiamo il tramonto con il sole che scompare tra le dune di sabbia, mi faccio fare un fantastico tatuaggio all’ Hennè sulla mano e inizia la serata tra cibo tipico e spettacoli vari che ci hanno intrattenuto tutta la sera.
Nel nostro video potete farvi un’idea della nostra esperienza e valutare se fa al caso vostro
Torniamo in città per le 9 di sera in tempo per andare al Mall of Emirates, questo centro commerciale ha al suo interno la famosa pista da sci con tanto di neve e montagne.
Incredibile vedere dalle vetrate le persone che si divertono nella neve quando a pochi metri fuori il clima è ben diverso.
La neve a Dubai!
ABU DHABI
Il nostro veloce giro negli Emirati prosegue verso Abu Dhabi, la domenica in circa un’ora di auto siamo nella capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Il primo luogo che visitiamo è la famosa Moschea bianca Sheikh Zayed, questo luogo di culto è abbastanza recente infatti la sua costruzione è stata completata nel 2007 ed è un’opera maestosa e molto opulenta, con marmo di Carrara, cristalli e lampadari in oro, tappeti fatti a mano e mosaici da Sheikh Zayed mille e una notte.
L’entrata è gratuita ma si devono seguire determinate regole, le donne per entrare devono essere coperte, niente gonne o leggings ma abiti larghi che coprano caviglie polsi e testa, per gli uomini niente pantaloncini e canottiera ma pantaloni lunghi e t-shirt al massimo. In entrambi i casi potete noleggiare gratuitamente un Abaya (indumento che copre tutto il corpo) .
Attenzione anche alle regole di comportamento, niente gesti di affetto tra persone ma nemmeno si può’ stare troppo vicini per fare le foto per esempio, ci sono dei guardiani che vigilano bene sui turisti e se vi vedono troppo vicini vi rimproverano, noi abbiamo preso una bella sgridata perchè io sono scivolata sul pavimento in marmo e per non cadere mi sono aggrappata al braccio di Alessandro !
Finita la visita alla moschea andiamo in auto verso la famosa Corniche, un tratto lungo ben 8 km sul lungomare con parchi, aree ciclabili, percorsi pedonali, caffè e ristoranti.
Ci fermiamo alla Marina per un pranzo veloce e poi via verso l’Heritage Village, la ricostruzione di un villaggio tipico che ci porta attraverso la cultura locale per scoprirne qualcosa di più, purtroppo riusciamo a vedere solo la parte delle costruzioni abitative del deserto perché al contrario di quanto indicava il sito internet il village sta per chiudere quindi dobbiamo rimandare alla mattina successiva.
Decidiamo perciò di andare in hotel per sistemarci, avevo prenotato last second a buon prezzo al Le Meridien Abu Dhabi sicura che la famosa catena di resort sarebbe stata una garanzia….invece DELUSIONE!!!
Oltre ad essere un hotel che ha bisogno di una ristrutturazione arrivati in camera scopriamo un’orribile sorpresa : CAPELLI neri e lunghi ovunque in bagno, dalla vasca al pavimento… la signora che soggiornava prima di noi ha praticamente lasciato lo scalpo e non hanno pulito!
Mi precipito in reception, chiedo per favore di risolvere perchè vorremmo almeno farci una doccia, la gentile ma poco solerte ragazza mi assicura che farà sistemare tutto a breve.
Morale della favola sono tornare in reception 3 volte e solo alle 23 di sera quando ho chiesto se mi potevano dare del detersivo per pulire io stessa si sono presentati in 3 a pulire. Non mi era mai capitato nemmeno negli ostelli a zero stelle.
La mattina seguente una magnifica colazione per fortuna ci rimette in sesto e andiamo verso l’auto per andare via… ciliegina sulla torta una bella multa! #NonCiPossoCredere
Il parcheggio dell’hotel è molto limitato, il concierge ci indica un posto libero proprio di fronte all’entrata, peccato che non ci dice che erano a pagamento quei posti e che si sarebbe dovuto pagare il ticket, di notte quasi al buio totale non abbiamo visto il cartello che era tra l’altro molto distante quindi alla fine questo posto è stato una remissione su tutto ! Mannaggia a me non aver letto le recensioni nei vari siti!
La mattina visitiamo di nuovo l’Heritage Village, stamattina pullula di scolaresche inferocite !
Noi comunque ci godiamo la magnifica giornata di sole che è uscita fuori e passeggiamo tra le tende fatte di lana di capra, imbarcazioni tradizionali e un piccolo souk con artigiani al lavoro.
L’orologio però corre veloce e noi abbiamo poco tempo, dobbiamo tornare a Dubai per il nostro volo di ritorno e dobbiamo ancora visitare molto. Passiamo per Saadiyat beach, una zona che è stata costruita da poco e che è in piena espansione, abbiamo lette della bellezza della sua spiaggia pubblica e vogliamo vederla, peccato che arrivati scopriamo un’amara sorpresa, la spiaggia è si pubblica ma non c’è un punto di accesso libero, si deve entrare all’interno del beach club ‘pubblico’ e pagare intorno agli 8 euro a testa. Non abbiamo proprio tempo altrimenti sarebbe stato bello passare una mezza giornata qui, il beach club ha comunque un servizio eccellente, ci sono i lettini, gli ombrelloni, le docce ed addirittura un corso di yoga mattutino.
Passiamo anche al volo davanti al Ferrari World , il parco divertimenti dedicato alla rossa di Maranello, un’imponente struttura che solo qui negli Emirati potevano creare !
Un’oretta e siamo nel quartiere vecchio di Dubai, Deira. Qui il nostro navigatore inizia a perdere i colpi, non sa bene dove mandarci ed io e Alessandro battibecchiamo in macchina come due pappagalli! Alla fine arriviamo nella trafficata zona dei Souk, parcheggiamo al parcheggio multipiano a pagamento visto che cercare un posto libero qui sembra come cercare un ago in un pagliaio.
Ci buttiamo a capofitto tra la gente, tra i venditori del mercato delle spezie che cercano di venderti di tutto, tra gli uomini che ti chiedono ad ogni angolo se vuoi un Rolex e poi finalmente di fronte a noi un luccicare accecante, il souk dell’oro, dicono che comprare qui sia molto sicuro ma il genere non fa per noi, le vetrine sono piene di gioielli ed è interessante da vedere.
Camminando arriviamo in una zona poco turistica, la zona dove le persone più povere vivono, è pazzesco vedere come sia diversa da Downtown e dallo sfarzo della zona nuova, qui non c’è ricchezza ma una città molto simile ad altre metropoli del medio-oriente. Ci fa riflettere questa differenza, credo che se si visita Dubai si debbano vedere entrambe le facce. In tutta la città non troverete Emiratini a lavorare nei negozi, negli hotel o nei cantieri ma maggiormente Filippini e Indiani, la “manodopera” è tutta straniera.
Passiamo il resto della serata al Mall of Emirates poi è già ora di andare in aeroporto per restituire la macchina, al banco della National il ragazzo ci fa notare la sabbia sui cerchioni, ci dice che la pioggia a Dubai è un grosso problema, Alessandro aveva già cambiato faccia temendo problemi con il noleggio e il deposito sulla carta di credito, chiedo se è un problema sta sabbia, non mi sembra che un po’ di sabbietta accumulata sul cerchione può essere una grana ! Il tizio ci pensa un po’ poi ci dice che non è un problema.. boh questa non l’ho capita se avete una risposta al mio dilemma fatemi sapere!
Il video vlog degli ultimi giorni
Lasciamo Dubai contenti per questi 4 giorni, porto a casa una valigia di datteri, i ricordi delle luci della città, del magnifico deserto, del lusso ma anche della speranza di una vita migliore vista a Deira negli immigrati che lavorano negli Emirati.
Il volo di ritorno è spettacolare, l’aereo è vuoto quindi abbiamo a disposizione 4 sedili per uno, ci riposiamo per bene visto che è un volo notturno.
La ‘sfiga’ però è dietro l’angolo, a Zurigo dove abbiamo uno scalo di un’ora scarsa ci mettono una vita a controllare i bagagli dei passeggeri ed il terminal per il volo successivo è lontanissimo arriviamo al gate e ci sbattono letteralmente la porta in faccia, non c’è modo di farci aprire per salire.
Morale della favola siamo bloccati per 5 ore a Zurigo prima del volo successivo per casa.
#InconvenientiDaViaggiatori