4 Novembre
Direzione Grand Canyon
Salutiamo Las Vegas per andare verso il Grand Canyon, ci fermiamo a dormire nella caratteristica cittadina di Williams per spezzare il viaggio ma prima è d’obbligo passare per la ROUTE66
Ultime ore per noi a Las Vegas , oggi partiamo per arrivare a Williams la cittadina dell’Arizona che sarà la nostra tappa per spezzare il viaggio fino al Grand Canyon .
Questa Mattina niente colazione in camera, speranzosi scendiamo nella Hall e ci dirigiamo verso il Cafè del Vdara resort e per avere un tavolo ci vorrà mezzora più o meno… propongo allora di attraversare il corridoio esterno per arrivare all’Aria Resort dove c’è ‘Jean Philippe Patisserie’
Jean Philippe Patisserie
Pasticceria francese in cui il giorno prima avevo visto dei Cinnamon Rolls giganti.. già sento il sapore della cannella sciogliersi in bocca ma tutti i miei sogni mangerecci di infrangono contro un muro di gente che aspetta in fila per arrivare alla cassa ed essere serviti , la fila è così lunga che non ci viene nemmeno in mente di provarci, saliamo allora al piano superiore per provare ad andare al buffet, anche qui chilometri di fila e almeno un 40 minuti per entrare ! Inizio ad innervosirmi, Alessandro propone di andare al centro commerciale collegato all’Aria , unico luogo in cui fare colazione è Starbucks ..fila lunghissima pure qui !!!! e niente di speciale sul bancone da mangiare , presa dalla fame ho un attacco di nervi e mi maledico di non aver preso la colazione in camera anche stamattina .. tra il depresso e l’isterico mi arrendo al fatto compiuto che non riusciremo a prendere nemmeno un caffè .. Alessandro però si accorge che ormai giriamo da oltre mezzora e forse c’è ancora il nostro nome in lista per il caffè al Vdara.. aveva ragione :-/ … ma non ditelo a lui altrimenti si abitua ad avere ragione e non è il caso. 🙂
Finalmente dopo il nostro errare come due anime in pena in cerca della colazione ci sediamo in un minuscolo tavolo nel piccolo caffè del nostro Resort, nel menù i Pancake vengono serviti col bacon e le uova … anche no per noi … chiedo di poterli avere semplici solo con sciroppo d’acero e la gentile signorina un’ pò sorpresa ci accontenta, finalmente facciamo colazione… mi sento pronta e con le energie giuste per iniziare il nostro on the road .
Lasciato il Vdara che ci ha ospitato per queste 2 notti guidiamo verso sud sulla Las Vegas Blvd per arrivare al cartello di benvenuto ‘WELCOME TO Fabulous LAS VEGAS’ , anche qui fila abbastanza lunga per fotografarsi sotto il cartellone , ma che cosa è oggi la giornata delle file ?! noi aggiriamo l’ostacolo facendo la foto dall’altra parte della strada , l’insegna si legge bene , la nostra faccia c’è .. it’s ok !
Comodi comodi nel mid Suv targato Dodge ci facciamo un ora e 47 minuti verso Kingman passando dal Nevada all’Arizona, con una macchina così grande, le strade così larghe ed i limiti di velocità così bassi sembra di stare fermi , è molto stancante a mio personale avviso guidare negli Stati Uniti , proprio perché il tempo sembra non passare mai e si ha la sensazione di stare sempre più o meno nello stesso posto, per me l’ideale è fare più tappe possibili ed alternarsi alla guida .
A Kingman ci fermiamo al Walmart dove facciamo un po’ di ‘spesucce spesette’ tra cui gli occhiali da sole che Alessandro adora e venera tutt’oggi come il Santo Graal , una bella collana per me in saldo , due spazzolini elettrici Colgate a 3 dollari e 99 centesimi !!! siii 3 dollari e 99 centesimi .. il miglior acquisto della mia vita.. e non vi sto qui ad elencare le altre cose comprate altrimenti facciamo notte , intanto si è fatta ora di pranzo ci buttiamo sulla catena di ristoranti Chipotle fast food in stile messicano , entrambi ci prendiamo un ‘black bean burrito’ e un riso freddo con verdure , tutto molto buono non me lo aspettavo .
Un altra ora di strada nel deserto dell’Arizona e c’è il nostro secondo pit stop sulla mitica ‘ROUTE 66’ , visitiamo Seligman una piccola cittadina che sembra aver ispirato i creatori del cartone animato ‘CARS’ , è molto carina e caratteristica ma a quest0ra di pomeriggio sembra un po’ una cittadina fastasma, forse la mattina è più movimentata , comunque troviamo un negozietto di souvenir aperto e compriamo un paio di targhe in latta, qui tutto è colorato e ricorda gli anni 50 , anche un fast food molto colorato è aperto ma ci limitiamo a fare qualche foto e ripartiamo per la nostra destinazione finale.
In circa mezzora siamo a Williams , passeremo la notte al Days Inn all’entrata della città per poi ripartire il giorno seguente ed arrivare al Grand Canyon freschi e riposati.
Il check in è veloce , questo motel nonostante il prezzo basso è pulito e confortevole , nel parcheggio incontro una famiglia con il proprio cane , una femmina di pit bull meravigliosa, non posso fare a meno di farle le mie vocine stupide e coccolarla un po’, tra una coccola ed un altra si fa buio e dopo una doccia siamo pronti per cena , su google troviamo un locale messicano con varie specialità e che è aperto fino a tardi , usciti dalla stanza però ci rendiamo conto che qui la temperatura è molto più bassa e dobbiamo vestirci più pesanti altrimenti io faccio “Pupazzo di neve”. 🙂 🙂 🙂
La cittadina è tagliata a metà dalla Historic Route 66 e le insegne di molti negozi la ricordano , è proprio come essere in uno di quei film ambientati nella provincia americana , veramente una bella sensazione.
Pancho McGillicuddy’s è uno dei pochi ristoranti che ha ancora gente, abbiamo capito che da queste parte i ristoranti chiudono presto e le persone cenano in un orario inusuale per noi abituati a mangiare anche alle 22.00 , il Veggie Burger che ordiniamo a me non piace per niente e la signora di origine messicane che ci serve sembra non essere ne molto felice ne gentile, delusa dalla cena propongo una fetta di torta in un ristoranti di cui avevo letto su Tripadvisor , il Pine Country Restaurant è noto per le sue crostate fatte in casa, qui la cameriera di mezza età americana è molto gentile , ordiniamo una fetta di ‘Apple Pie’ che arriva calda fumante insieme al caffè di Alessandro, mangiamo la crostata un po’ di fretta perché nonostante siano solo le dieci di sera siamo gli ultimi clienti e suppongo che nonostante la gentilezza dimostrata pensino ‘ MA GUARDA QUESTI CHE VENGONO QUI ALL’ULTIMO MINUTO PER UNA SOLA FETTA DI TORTA’ .
Sulla strada del ritorno in hotel la nostra macchina segna improvvisamente un calo di pressione a tutte e 4 le gomme , forse il cambio di temperatura, forse abbiamo bucato ma la strada è buia e tiriamo fino al nostro motel , domani mattina capiremo di preciso cosa successo.
5 Novembre
Visitare il Grand Canyon
Finalmente oggi è il grande giorno, visiteremo sua Maestà Grand Canyon , ci vestiamo belli pesanti e andiamo a fare colazione , come in tutti i Motel la scelta è varia , salato e dolce ma la cosa che preferisco sono le macchinette per fare i waffle , queste cialde con un po di frutta e lo sciroppo d’acero sono la mia colazione ideale ed anche Alessandro apprezza molto , tanto da fare il bis.
Dopo i waffle io sono già pronta con i fogli del Car rental in mano per chiamare l’assistenza in caso avessimo bucato , invece forse causa il repentino cambio di temperatura hanno perso pressione, nella stazione di rifornimento adiacente al Days Inn gonfiamo le ruote grazie all’apposito marchingegno, con 25 centesimi si ha a disposizione qualche minuto più che sufficiente per tutte 4 le ruote .
Operazione ‘gonfiatina’ completata e finalmente si parte, la strada è più montana e verde , compaiono i primi segnali di attenzione ai cervi e in 30 minuti siamo all’entrata del parco South Rim dove un simpatico Ranger che sembra uscito dal Cartone ‘Orso Yoghi’ per 25 dollari ci da il nostro admission pass valido 7 giorni.
Parcheggiamo nell’ampio parcheggio del Visitor Center e ci muoviamo con le navette gratuite.
Il primo impatto col Canyon lo abbiamo al Mather Point e la prima cosa che ci viene da dire è ‘WOW’ , il Grand Canyon in tv si vede in tutte le salse e angolazioni ma dal vivo è un qualcosa che ti lascia senza fiato , la sua profondità , i colori , gli uccelli che ci volano dentro …. è tutto surreale e bellissimo , da vedere una volta nella vita .
Dopo foto e video di rito prendiamo la linea dei bus blu ‘VILLAGE ROUTE’ verso Ovest, nel parco troverete 3 linee di bus , la BLU, la VERDE ‘KAIBAB ROUTE’ e la ROSSA ‘HERMITS ROUTE’, tutte si fermano dei punti (POINT) principali, punti dove potrete anche scendere verso il fiume per i Trail a piedi ma vi consiglio di allenarvi per bene perché non tutti i trail sono facili specialmente nel ritornare su.
Con il Bus arriviamo al bellissimo Yavapai observation point, un punto di osservazione molto suggestivo ed il più a nord nel South Rim, ottimo punto per fare delle belle foto qui troverete anche un museo geologico per conoscere un po della storia naturale del Canyon.
Un milione di foto e video dopo siamo pronti per riprendere la navetta blu , destinazione Grand Canyon Village dove ci sono Lodge, hotel e ristoranti, camminare sul bordo a pochi passi da questo spettacolo della natura è meraviglioso, inoltre la giornata è soleggiata e la temperatura è piacevole non potevamo essere più fortunati.
La nostra scelta per il pranzo ricade sul Bright Angel Lodge e il suo ristorante, l’ambiente è carino in tipico stile montanaro con tanto di caminetto gigante acceso all’entrata, il menu è vario e anche a prezzi molto onesti, zuppe a 5 dollari e burger a 8 -10 dollari al massimo, ne rimaniamo soddisfatti e lo consigliamo per una tappa durante la vostra giornata, dal Bright Angel Point si può partire per un Trail, un percorso di 15 km a piedi su un antica pista indiana che scende fino al fiume Colorado, sicuramente bellissimo ma ne io ne Alessandro ce la siamo sentita, innanzitutto perché è molto ripido ed io con le mie vertigini avrei rischiato di rotolare come un pallone da calcio per tutto il percorso piuttosto che camminare e perché a ritornare su ci sarebbe voluta una gru gigante per Ale 🙂
Per l’ultima parte della nostra visita prendiamo la navetta rossa ovvero l’Hermit route , il giro senza soste dura 75 minuti , le fermate lungo il Rim sono varie e anche dal bus si può ammirare il bordo del Canyon. L’ultima sosta è l’Hermits rest , questo edificio sul bordo del Canyon è costruito in pietra con un aspetto suggestivo sia esterno che al suo interno con un grande camino completo di catasta di legna accanto ti fa sognare i tempi del far West .
Il sole comincia a calare e sono solo le 17.00 così riprendiamo le varie navette per tornare al nostro parcheggio, da lì sulla Hwy 64 andiamo verso est per raggiungere il Grandview Point, il primo posto che fu sviluppato per i turisti nel 1895 e che cadde in disuso poco dopo , qui la vista è magnifica , il sole sta tramontando ed i colori del Canyon cambiano …bello bello bello.. non posso dire altro , lo dovete vedere con i vostri occhi, comunque oltre al sole cala anche la temperatura quindi ci rimettiamo in macchina con il riscaldamento acceso e ci avviamo verso il nostro Hotel a Tusayan.
Il Grand Plaza Resort Grand Canyon è un hotel dall’aspetto vecchiotto, le stanze sembrano essere rimaste agli anni 80 ma è pulito e per una notte va più che bene, ceniamo in hotel ma non ne rimaniamo molto soddisfatti nonostante la gentilezza dei camerieri il cibo non è un granché , anche qui alle 21 è già ora di chiudere per i ristoranti quindi ricordate di andare a cena presto da queste parti.
6 Novembre
Ritorno verso Las Vegas e conclusione di questo bellissimo viaggio
Oggi salutiamo definitivamente i panorami montani per tornare nella ‘Sin City’ , a colazione andiamo in un ristorante messicano vicino al nostro hotel , evitiamo salsicce e salsiccette e ci buttiamo sui Pancake con abbondante sciroppo d’acero.
La strada che dobbiamo percorrere oggi è lunga quindi ci mettiamo in auto , la nostra prima tappa è il museo degli Aerei a $ 6.95 l’entrata , entusiasmante per Ale che si mette a guardare ogni singolo aereo e oggetto esposto nei minimi dettagli ma abbastanza noioso per me che sono anche un po’ febbricitante , forse il cambio di temperatura di ieri al Canyon , con un paracetamolo Made in USA tutto passa in poco tempo.
Nella Località di Valle ci fermiamo per fare rifornimento di benzina, vado nel negozio indiano a pagare i 30 dollari da mettere e gironzolo per il negozio pieno di souvenir , fortunatamente esco appena in tempo per il Guaio con la G maiuscola che sta per accadere, Alessandro preso un po’ alla sprovvista dal colore delle pompe di benzina prende in mano quella verde, io dalla porta del negozio inizio a sbracciarmi e a correre stile falcata olimpionica verso di lui, appena in tempo lo fermo, stava per mettere il diesel agricolo nel suv a benzina, aveva visto la pompa verde ed aveva erroneamente pensato che fosse benzina verde come da noi in Italia, per fortuna tutto bene quel che finisce bene, non credo che l’assicurazione del noleggio avrebbe coperto un danno simile 🙂 …
Tiriamo a lungo verso Kingman dove ci prendiamo una Pizza semplice da Pizza Hut e poi dritti verso Las Vegas, o meglio verso il Walmart di Las Vegas dove facciamo la spesa di schifezzuole varie da portare a casa in Italia.
Per la nostra ultima notte ho scelto una zona diversa ‘Freemont Street’ la zona originaria di LV per vedere una parte differente, alloggiamo al Freemont Hotel and Casino.
Questo Hotel ha il Valet e gli addetti che devono parcheggiare la macchina sono parecchio spazientiti dal nostro scaricare le valige e le milioni di buste delle spese che abbiamo fatto negli ultimi 10 giorni, l’impatto quindi non è dei migliori, praticamente sembriamo dei muli che si sono caricati le cose alla bene-meglio mentre i parcheggiatori sbruffano!
Alla reception le cose non migliorano, un omone parecchio scazzato ci da le chiavi della camera e fa capire che vorrebbe stare da tutt’altra parte piuttosto che a lavorare.
La camera al terzo piano perlomeno è pulita e ampia, nonostante sia bella grande riempiamo il pavimento con tutte le robe e quasi impazziamo per farle entrare nelle nostre valigie, abbiamo esagerato ma negli Stati uniti non puoi non esagerare con le compre, io in un momento di perdita della condizione di intendere e volere mi sono portata a casa anche una coperta bella morbidosa presa da Target!
Sitemati i bagagli è ora del Check in on line e magari di chiamare anche casa con skype , qui scopro la brutta sorpresa nonostante quando ho prenotato il wifi era dato per incluso si deve invece pagare 9 dollari per ogni dispositivo collegato … STUPORE….. chiamo la reception ma non se ne cava un ragno dal buco … o paghi o paghi ed i 9 dollari per dispositivo quindi per ogni telefono e pc ! Scandaloso ! Il risultato è che pago questi 9 dollari per collegare il cellulare e faccio il check in che non posso pero’ scaricare in pdf con il cellulare perche la connessione è troppo lenta, chiamo casa ma ci sentiamo a tratti sempre causa scarsa connessione quindi messaggio con i miei genitori dando tutte le info del volo di ritorno per venirci a prendere.
Questo Hotel è stata una pessima scelta e già mi pento di averlo scelto nonostante le recensioni che avevo letto su Tripadvisor, scendiamo nella Freemont Street, questa strada è stata completamente ristrutturata ed è diventata un attrazione, tutta la follia di Vegas è racchiusa in questa lunga passeggiata coperta da milioni di luci , ogni ora c’è anche uno spettacolo dedicato ai Queen fatto di luci e immagini sul maxischermo che sovrasta il soffitto.
c’è una folla pazzesca, palchi dove si esibiscono vari cantanti e band, artisti di strada di tutti i tipi, oltre alle classiche ragazze vestite di piume ci sono signore in là con l’eta che mostrano alle fotocamere i loro enormi seni per qualche spicciolo, gente parecchio invasata e pazzoide , un caos terribile e veramente di tutto un po’ , tornando indietro non prenoterei l’ultima notte qui .
Passeggiamo tra la folla ed a tratti diventa difficile farci largo ci infiliamo quindi in un ristorante e ci mettiamo seduti , ad un certo punto si presenta un tizio che ci chiede cosa volevamo ordinare , arriva la cameriera e gli chiede che sta facendo ancora, il tipo abbastanza alticcio è un avventore del ristorante come noi, a cena con la famiglia si divertiva a prendere le prenotazioni ai clienti per poi rimettersi al tavolo , dopo di noi lo fa anche con un altra coppia , ci facciamo una risata e finalmente mangiamo il nostro ultimo Veggie Burger. Tornando in hotel la nostra impressione che questo sia un posto frequentato da gente diversa da quella della strip ufficiale è confermata, anche ai tavoli da gioco ci sono persone molto in là con l’eta. Stanchi ci mettiamo a letto con un po’ di malinconia perché dobbiamo lasciare di li a poche ore gli Stati Uniti.
7 Novembre
Ritorno in Italia
Ultima mattina per noi in terra Statunitense , da un lato non vedo l’ora di riabbracciare i mie cani dall’altra mi dispiace molto lasciare gli Stati Uniti.
Scendiamo per fare colazione da Dunkin Donuts sono circa le 6 di mattina e alla slot di fronte all’ascensore ritroviamo la stessa vecchietta che c’era ieri sera alle 23, ci fa molta tristezza questa cosa .
Belli carichi con le calice che scoppiano riprendiamo la macchina al valet e andiamo in aeroporto a riportare la macchina , il drop off è facile e veloce e in poco tempo stiamo già ai banchi del check in dove l’assistente di terra che ci imbarca le valigie chiude un occhio sul peso che ha ampiamente sforato perché è innamorata dell’Italia , quindi ricambio la sua gentilezza con qualche consiglio per visitare il nostro paese.
Il volo Delta da Las Vegas a New York dove abbiamo la coincidenza per Roma è molto piccolo, vicino a me mi ritrovo un tizio che sputa tabacco dentro una bottiglietta di plastica , tra lui e le turbolenze arrivo a destinazione con le forze di stomaco e stravolta, tra l’altro il nostro aereo era in ritardo quindi prendiamo il volo per Roma proprio ‘AL VOLO’ perché stavano chiudendo l’imbarco e noi eravamo gli unici a mancare.
Fortunatamente il volo fino a Fiumicino sempre Delta è buono e arriviamo in orario a casa , la nostra avventura negli States è terminata… per ora.